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30.08.2010

Revisione tabelle millesimali senza unanimita'

Le tabelle millesimali rappresentano le quote di proprieta' in un condominio, espresse come rapporto tra l'unita' immobiliare e l'intero edificio di cui essa fa parte, posto pari a 1000 (e da qui il nome).
Esse servono per ripartire alcune spese in maniera proporzionale alla propria quota di possesso, oltre che per fini legati ad alcune votazioni in assemblea.

E’ chiaro che, nel momento in cui in un condominio vengono apportate modifiche sostanziali, come ampliamenti e sopraelevazioni, si modifica il rapporto delle singole unità con il tutto e, pertanto, le tabelle necessitano di revisione.Fino ad oggi per sentenziare la necessità di modificare le tabelle millesimali di un condominio, occorreva il consenso unanime dell’assemblea, circostanza praticamente impossibile da raggiungere, visto che la modifica avrebbe finito per danneggiare qualcuno che, naturalmente, non avrebbe votato a favore del cambiamento.

Questo nonostante che l’azione di revisione, sia disciplinata dall’art. 68 del Codice Civile ed ammessa non solo per correggere gli errori tecnici, ma anche quando, per le mutate condizioni di una parte dell'edificio, in conseguenza della sopraelevazione di nuovi piani, di espropriazione parziale o di innovazioni di vasta portata, è notevolmente alterato il rapporto originario tra i valori dei singoli piani o porzioni di piano.

Spesso, quindi, per denunciare profonde trasformazioni in ambito condominale, come ampliamenti, sopraelevazioni e trasformazione di sottotetti in abitazioni, era necessario rivolgersi al Giudice, con la conseguente attesa di lunghi tempi giudiziari.Con la sentenza 18477 del 9 agosto delle sezioni unite della Cassazione è stata ribaltata questa che di fatto è una prassi, e non una legge vera e propria e, pertanto, per modificare le tabelle sarà sufficiente che voti favorevolmente la maggioranza dei condomini.

D’altro canto le tabelle devono essere allegate al Regolamento di Condominio, documento per la cui approvazione è sufficiente la maggioranza dell’assemblea, per cui non si capisce come mai un suo allegato necessiti invece dell’unanimità.

La sentenza rappresenta quindi l’eliminazione di una delle cause delle tanto frequenti liti in condominio, ma soprattutto una liberazione per tanti condomini che si trovano a pagare spese maggiori a fronte di ampliamenti e modifiche effettuati da altri e non regolarizzati dal punto di vista tabellare.

Fonte: Arch. Carmen Granata su Lavorincasa

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